4 agosto 2013

Dio ti vede

...segue dal post "Una vita sublime"

Chi ha letto il mio post del primo di agosto, si ricorderà che ho parlato della presenza, del piacere che si prova quando ci si rende conto di essere vivi, e che quel momento è magico, prezioso ed irripetibile. 
Oggi mi è venuto in mente della prima volta che sperimentai questo immenso piacere della "presenza qui e ora". 

Mi trovavo nella mia casa in campagna a Carro, in Liguria, dove ho vissuto fino a tre anni fa. Stavo lavando i piatti e.........ma ho parlato di questo argomento nel mio libro *, e quindi proprio da esso voglio trarre il seguente stralcio:


.....Nel mese di gennaio del 2007, di ritorno dal viaggio che mi aveva condotto in un monastero nel sud della Francia, raccogliendomi in preghiera con un’intensità che raramente avevo provato in precedenza, dissi ”Padre, perché riesco a provare emozioni di qualità superiore solo quando prego o insegno nei miei seminari o quando canto? Perché non posso sentirmi sempre in questo stato di grazia? Perché continuo a considerare la mia giornata in termini duali, pensando che ci sono momenti piacevoli e sacri e altri normali e banali o addirittura spiacevoli? Posso estendere lo stato di grazia che tu mi concedi a tutto il tempo della mia giornata e a tutte le attività che svolgo?” Ricordo che la risposta non tardò ad arrivare e fu ”Dio ti vede”. 



Subito restai un po’ perplesso ma appena smisi di usare la mente concreta per capire il messaggio, arrivò la comprensione. Ricordai di aver visto alcune volte nella mia adolescenza dei piccoli quadri con la scritta “Dio ti vede”. Ora so che, in genere, l’intenzione di chi aveva utilizzato quel tipo di messaggio era di scoraggiare il peccato con il timore della punizione divina.

Ma ciò che io stavo percependo era di natura diversa; per me il messaggio era: “Rilassati Enrico, sei sempre così teso e preoccupato per ogni cosa, perché non ti lasci andare veramente e ti affidi una buona volta a me? Io ti vedo, ti conosco bene e so di cosa hai bisogno molto prima che tu me lo chieda. Io desidero tanto darti pace, abbondanza, discernimento, ma il tuo cuore non è completamente rivolto a me. Si, tu preghi spesso durante la tua giornata, ma mentre lo fai pensi di non meritare ciò che chiedi. Come credi di ottenere qualcosa da me se tu stesso dubiti che l’avrai? In realtà io ho sempre risposto prontamente alle tue suppliche dandoti proprio ciò che mi chiedevi con incertezza e senso di precarietà e cioè relazioni familiari insoddisfacenti, successo limitato nel lavoro, denaro insufficiente.
D’ora in poi cambia la qualità dei tuoi sentimenti mentre preghi; quando ti rivolgi a me immergiti nel senso di pace, sicurezza e prosperità che mi caratterizzano. Percepisci lo scorrere della vita quotidiana con bellezza e spirito d’avventura. Puoi veramente pregare rendendoti conto dell’onore che hai essendo qui al mio cospetto ogni giorno per servirmi e rappresentarmi di fronte agli altri".

Questo è il senso reale e profondo del semplice messaggio “Dio ti vede”.
Da allora ho compreso che il Padre osserva con attenzione ogni mio gesto, non per trovarmi mancante in qualcosa ma per fornirmi la sua amorevole assistenza. Mi guarda per accettare i miei piccoli e grandi doni quotidiani e per darmi sempre proprio ciò che gli chiedo. Ora quando svolgo un’attività qualsiasi, sia rassettare la cucina dopo il pasto, lavarmi, cantare o scrivere, faccio ognuna di queste cose come se la facessi direttamente al servizio del Padre, come se fossi sempre al suo cospetto. Tutti noi siamo realmente sempre alla presenza del Padre, ma non ce ne rendiamo conto perché siamo immersi nell’ipnosi della coscienza.
Ma basterà chiamarlo, continuare a chiamarlo anche quando sembra non rispondere, chiamarlo con fede, ed egli immancabilmente risponderà.

Enrico D'Errico

...continua nel prossimo post "Pregare"