28 agosto 2013

Una vita di quieta disperazione

Henry David Thoreau dice: 
   “La maggioranza degli uomini vive in quieta disperazione". 
E di se stesso dice:
   “Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, sbaragliare tutto ciò che non era vita, per non dover scoprire in punto di morte che non ero mai vissuto”

La fine degli anni 80 sono stati un momento di passaggio importantissimo nella mia vita: il mio primo matrimonio si era concluso in maniera tragica, stavo modificando la mia alimentazione e imparando un nuovo stile di vita frequentando il Kushi Institute, la più importante scuola macrobiotica esistente. Poi arrivò una scuola di danza, cosa che mi fu suggerita dal mio insegnante Ferro Ledvinka, Ferruccio per gli amici, e...decisamente le cose cominciarono a cambiare. Scoprire il movimento del corpo nella musica fu davvero bellissimo; vivere stava diventando molto più piacevole e fu allora che incontrai per la prima volta il libro più importante di Thoreau: Walden o vita nei boschi. 
Mi sembrò una delle cose più belle mai scritte da essere umano........
Ho ancora quel libro e, mentre vi scrivo, è qui davanti a me: è sporco e consunto ma mi emoziona ancora tanto ripescarlo dalla mia libreria. 

Quest'uomo scriveva parole impregnate di una forza speciale, molto rara per quell'epoca (il libro è del 1854).
Se il Padre mi concede ancora giorni di vita dedicherò alcuni dei prossimi post a "leggere con voi" le sue parole, per vedere se c'è ancora qualcosa che possa svegliarvi dal sonno della coscienza, razza di bipedi dormienti! 
Se siete in attesa che arrivi Morpheus con la sua equipe per estrarvi dal bozzolo in cui vegetate a vantaggio di creature disgustose che si nutrono di voi....beh, rischiate di rimanere delusi perché non verrà proprio nessuno. Sta a voi e solo a voi disconnettere i tubi ed estrarvi dal liquido vischioso...

"Ma no, non ora, ora non posso, ho tanto da fare in questo mondo!" state forse dicendo..... 
In tutta franchezza, se ancora non lo avete capito, credo proprio che sia arrivato il momento in cui se non uscite dal mondo ORA, forse non riuscirete più a uscirne per un bel pezzo!

Lo vuoi succhiare sto "midollo della vita" o vuoi essere succhiato tu, ancora per qualche trilione di anni?!?
Questo atteggiamento di resistenza, di pigrizia, di continuo procrastinare, mi ricorda anche un paio di episodi biblici......volete conoscerli o siete già troppo stanchi per essere arrivati fin qui?

Bene, raccatta la tua copia della Bibbia e vai al capitolo 24 del libro di Matteo. Questo è, per quanto riguarda i tempi che stiamo vivendo, uno dei libri più importanti delle Sacre Scritture; in esso sono descritte esattamente le cose che stiamo vedendo accadere e che ancora avverranno sul pianeta. Ma il punto in particolare su cui vorrei far soffermare la vostra debolissima capacità di concentrarvi è dal versetto 37 al 44: "Poiché come furono i giorni di Noè così sarà la presenza del Figlio dell'uomo. Poiché come in quei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli uomini si sposavano e le donne erano date in matrimonio, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e non si avvidero di nulla finché venne il diluvio e li spazzò via tutti. (37-39) Siate vigilanti dunque perché non sapete in quale giorno verrà il vostro Signore. (42)

Allora, qui le cose sono molto chiare: a quel tempo Noè e la sua famiglia si stavano dando da fare avvertendo le persone che qualcosa di catastrofico si stava per abbattere sulla terra. Come reagirono tutti? Risposero forse "oh si, grazie Noè, ora corro subito ai ripari, mollo tutto e ti seguo nell'arca della salvezza!"? Niente affatto.....erano così impegnati nelle loro cose, nella vita comune di tutti i giorni....mangiavano e bevevano...alcuni dovevano sposarsi....insomma attività del tutto normali. Già ma attività in cui erano così identificati ed immersi che, come dice la Bibbia, "non si avvidero di nulla", non riuscirono a comprendere l'importanza vitale del messaggio ricevuto.

L'invito "siate vigilanti dunque" e "siate pronti" è per noi, ora.
Adesso non c'è un'arca fisica ad aspettarci: la salvezza è nel nostro desiderio di risvegliarci e nello sforzo che facciamo perché questo avvenga. 
La salvezza è nella fiducia nel potere nascosto in noi, nella riscoperta del guerriero interiore.
Attualmente il vecchio mondo viene spazzato via, stavolta non dall'acqua ma dal fuoco, il fuoco del rinnovamento, della consapevolezza. Se non resettiamo il nostro trasformatore, il nuovo voltaggio del Regno in via di instaurazione, ci brucerà.
Elevare la nostra frequenza vibratoria ADESSO è l'unica possibilità che abbiamo di non subire i danni che stanno subendo tutti coloro che si stanno opponendo con ostinazione al percorso evolutivo.
Da tempo il Padre tende loro la mano dicendo: "Dai, torna a casa....vieni che ti guido io!".
Ma loro rispondono: "Cosa?!? Dove dovrei venire io? E poi...chi sei tu...io non ti conosco!"

E' questo un momento meraviglioso in cui vivere; non c'è da temere ma solo da agire. 
Se le parole del vangelo di Matteo ci fanno ancora un po' rabbrividire, abbiamo ancora del lavoro da fare; se invece ci sentiamo comunque già al sicuro e nell'abbraccio del Padre, c'è lo stesso tanto lavoro da fare ma non più solo per noi stessi.
Vorrei anche leggere con voi l'altro episodio ma....è meglio che ci rivediamo al prossimo post "La sollecitudine di Lot".

Enrico D'Errico