12 settembre 2013

La lussuria

continua dal post del 30 agosto "Essere niente".
Questo articolo è tratto dal libro "Preghiera di Gesù preghiera del cuore" dei coniugi Goettmann.


Il retroterra da cui sorge la passione della gola è lo stesso da cui hanno origine anche le altre passioni: la crescita smisurata dell'io. Potremmo rappresentarci quest'uomo in preda alle passioni come uno gnomo enorme, il cui "io", ingigantito a dismisura, ha deformato il corpo. Dal ventre di questo mostro escono otto braccia che si dimenano nell'atto di afferrare e arraffare...



La lussuria, secondo i Padri della chiesa, è la risultante diretta di un nutrimento sovrabbondante e smodato.
Ma, come il nutrimento, la sessualità è una dimensione strutturale della persona, l'individuo vive e si esprime attraverso di essa. Alla base c'è sempre la nostalgia dell'unità perduta, e la ricerca, mai definitivamente conclusa, della nostra parte femminile. Il desiderio di amare e di essere amati di ogni essere umano diventa fuoco di passione carnale nel momento stesso in cui egli smette di voler il bene della persona che ha di fronte facendola diventare oggetto. Tutte le relazioni, allora, anziché essere luogo dell'incontro con Dio, si trasformano in desiderio di possesso. Tutta l'energia dell'individuo è polarizzata a livello delle pulsioni genitali, che ancora una volta soffocano la coscienza e trovano sfogo nello sfruttamento dell'altro attraverso il pensiero, l'immaginazione, lo sguardo concupiscente, il gesto violento, il desiderio bruciante o il piacere solitario...
Il corpo, tempio dell'alleanza con Dio e con l'altro, diventa oggetto di consumo, in cui ogni ombra delicata di mistero svanisce. 

Il solo rimedio qui è di lasciarsi amare, prendere coscienza dell'amore folle di Dio per noi, come suggerisce Nicolas Cabasilas, e questo è sufficiente per ritrovare serenità. E' il senso stesso della preghiera di Gesù. E infatti in questi casi la preghiera compie veri e propri miracoli. L'immaginazione erotica ha la sua sede nella mente e l'invocazione del nome si sostituisce al pensiero ossessivo e orienta il cuore verso l'amore autentico. L'anima liberata si volge verso lo spirito e il corpo a sua volta si volge verso l'anima; la liberazione è immediata e, secondo Giovanni Crisostomo, cambia la sostanza stessa delle cose. Tutto l'essere entra in una nuova tensione, la gerarchia pervertita corpo-anima-spirito si rovescia e si riequilibra ritrovando il suo centro unificante nello spirito. E' cos' che avviene la conversione.
Questo progressivo ritorno all'amore autentico conduce a quella che chiamiamo castità, dal greco sophrosyné: pienezza di saggezza! Castità non vuol dire affatto mancanza d'amore, astinenza, al contrario si tratta di crescita nell'amore. "L'atto sessuale, vissuto nell'amore e nella verità, scrive Bazile Rozanov, è atto che non vanifica la castità, ma al contrario l'accresce". L'amore autentico, infatti, sa riconoscere fino a che punto è libero dall'ossessione sessuale.

L'amore vero è una manifestazione del cuore-spirito, e non ha una struttura sessuata, è in noi ciò che ci trascende, al di là dello spazio e del tempo. (Vedi Matteo 22:30 e Marco 12:25). Grazie alla verginità-castità, il cuore conduce l'anima e il corpo alla stessa trasparenza e ci apre a un cambiamento radicale di prospettiva in tutte le relazioni, e soprattutto nei rapporti sessuali.

La prospettiva del monachesimo, del celibato o del matrimonio, è la stessa, ma si realizza attraverso cammini differenti. Per i monaci si tratta di una prospettiva escatologica, di vivere cioè il ministero delle cose ultime con il rifiuto totale di ogni compromesso mondano; il monaco si ritira in solitudine e si mette di fronte ai demoni per combatterli. La sua vita è un martirio di solitudine, ma anche una celebrazione anticipata delle nozze dell'Agnello.

Per la coppia di sposi si tratta invece di vivere la prospettiva evangelica nel mondo e di celebrare il mistero delle cose prime, facendo del quotidiano la materia del proprio sacrificio. Le nozze sono allo stesso tempo un'immagine profetica del Regno che deve venire.  Gli sposo costruiscono " La casa di Dio", come sostiene Clemente di Alessandria e costituiscono il mistero della chiesa nel laboratorio domestico in cui, alla stregua della cella del monaco o delle caverne degli eremiti, viene celebrato il miracolo di Cana: l'acqua cambiata in vino è la vita degli sposi che di giorno in giorno si trasforma. La castità fa uscire il matrimonio dalla sua fatalità biologica e lo rende un cammino spirituale con tutti i crismi della lotta e dell'ascesi, un cammino che non ha nulla di meno della scelta monastica!

Non c'è amore senza croce: il cuore di uno è l'altare su cui l'altro accetta di morire e di risorgere nel quotidiano. Il frutto di questa unione sponsale, di questa coesistenza, riveste l'atto sessuale di un carattere intensamente mistico. Non è tanto la nascita di un bambino che lo suggella, quanto la rinascita degli sposi su un piano sempre più alto di vita; è una rigenerazione continua e reciproca. L'innamorato è un contemplativo, il sacramento infatti gli da la capacità di vedere la gloria di Dio nell'essere amato e la preghiera di Gesù gli permette di darle un nome... Per colui che ama, la vita coniugale si manifesta come un roveto ardente in cui Dio si lascia vedere, toccare, sentire...

La lussuria è solitaria o a due; è un inferno con cui non si vede che se stessi attraverso il labirinto di infiniti specchi. Nella lussuria vedo solo me stesso e non l'altra persona, vedo me stesso fino alla nausea... Il sortilegio demoniaco di questa passione mortale non può che essere vinto con la preghiera incessante e la vigilanza interiore. Preghiera e vigilanza ridestano il movimento oblativo e uccidono l'egocentrismo. Preghiera e vigilanza ci insegnano a dire "Tu" con infinita tenerezza.

continua nel prossimo post sull'avarizia